Con molta gioia accogliamo la richiesta di Greta Fazio, studentessa in Fisioterapia presso l'Università di Genova.

Ecco la sua presentazione:

Cari genitori,

Mi chiamo Greta Fazio e sono una studentessa del 3° anno del corso di laurea di Fisioterapia dell'università di Genova.

In occasione del mio tirocinio presso il servizio di Riabilitazione Infantile dell'Asl4 chiavarese ho seguito il percorso riabilitativo di una bambina affetta da emimelia all'arto superiore destro e il processo che ha portato alla sua protesizzazione. Il progetto riabilitativo sulla bambina si era prefissato di offrirle precocemente una protesi affinché avesse l'opportunità di perseguire le principali tappe motorie ed il raggiungimento di un buon sviluppo psicofisico e di una buona percezione del sè. Il sostegno alla parte mancante dell'arto le avrebbe permesso di sperimentare tutti i passaggi che precedono il cammino.

Non è stato facile trovare un centro che accettasse di realizzare la protesi prima che la bambina avesse compiuto l'anno di vita.

Si è così scoperto che ogni Centro Ortopedico italiano adotta una propria linea di comportamento riguardo sia l'età di adozione della prima protesi sia l'età in cui passare dalla protesi estetica a quella funzionale e che spesso bisogna lottare e girare vari centri prima di ottenere risposte che soddisfino le esigenze del progetto riabilitativo e della famiglia.

In Italia non esistono Linee Guida che dettino un protocollo comune a cui i Centri Protesi di tutto il territorio Nazionale possano attenersi come avviene in altri Paesi.

Da questa esperienza è nata l'esigenza di realizzare un questionario destinato ai genitori di bimbi affetti da malformazioni agli arti superiori il cui scopo è quello di conoscere le diverse realtà che le famiglie si trovano ad affrontare durante il percorso verso la protesizzazione.

Il risultato del questionario sarà oggetto di tesi il cui obiettivo sarà quello di sensibilizzare i Centri Protesi italiani a rispondere comunemente alle esigenze dei bambini che sin dai primi mesi di vita necessitano di protesi e far sì che possa nascere l'esigenza di un protocollo comune a cui attenersi.

Resta inteso che ogni decisione sui passi da intraprendere spetta soltanto alla famiglia.

I dati personali saranno coperti da segreto professionale e non verranno assolutamente utilizzati per altre finalità al di fuori da questo studio.

Vi ringrazio per la collaborazione.

Greta Fazio

 

Se vuoi aiutare Greta, riempi il seguente questionario (file docx, file pdf) e invialo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Grazie dell'aiuto!


 

Testo e immagini di "Le scienze", Edizione italiana di scientific american

Un gruppo di ricerca italiano ha realizzato per la prima volta una protesi in grado di inviare un feedback sensoriale al cervello della persona a cui è stata applicata, che è così in grado di riconoscere la forma, la consistenza e la tessitura dell'oggetto toccato e di modulare la forza necessaria a una presa simile a quella di una mano naturale

leggi l'articolo di Le scienze

Leggi l'abstract dell'articolo di Science Translational Medicine

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Cosa accade in una famiglia quando la figlia presenta un fidanzato disabile? Il film di Natale di Fausto Brizzi propone questo dilemma. La persona con disabilità è Raul Bova, il cui personaggio ha perso le braccia a seguito di un incidente. La fidanzata Cristiana Capotondi. I genitori di lei Angela Finocchiaro e Diego Abatantuono.

Sandro Pupolin, inviato speciale del blog "Invisibili", ha raccontato le sue impressioni nel blog. Qui trovate il suo intervento. E siete invitati a lasciare traccia delle vostre sensazioni ed emozioni.

 

Foto e testo tratti da: http://milano.corriere.it/

Prende una penna, la impugna con la mano destra e firma un autografo su un foglio bianco. Poi stringe una pallina, afferra un bicchiere di carta, svita un tappo da un barattolo e prende un po’ di crema. Gesti quotidiani, semplici, quasi banali, se non fosse che a compierli è Valter Visigalli, 48 anni, il primo uomo al mondo con una mano bionica. Abituato ad essere al centro dell’attenzione mediatica Visigalli, centralinista di Mulazzano (Lodi) , era stato protagonista nell’ottobre di tredici anni fa del primo trapianto di mano in Italia.

(tratto da http://www.disabilinews.com)

L'invenzione della bicicletta per disabili senza braccia è un traguardo straordinario, frutto dell'instancabile determinazione di un giovane uomo, Mike Trimble. Ecco la sua storia.

Sul blog "invisibili" del Corriere della sera, la storia di Richard Whitehead, britannico, campione paralimpico di atletica, nato con una malformazione genetica che ha causato l'amputazione di entrambi gli arti al di sopra del ginocchio.

Richard ha compiuto un'impresa incredibile, correre una maratona al giorno per 40 giorni, per dimostrare che non ci sono barriere che non possono essere superate.

Il racconto, le emozioni, i ricordi, li trovate qui, nell'articolo di Claudio Arrigoni