Cari amici,
Il 2020 che ci stiamo lasciando alle spalle ha cambiato molto le nostre abitudini. L’epidemia da Covid-19 ha reso l’Italia un’intera zona rossa in quarantena. La situazione è stata davvero preoccupante e come tutti, ci auguriamo si possa arginare al più presto.
Purtroppo abbiamo dovuto annullare tutta una serie di eventi già programmati, tra cui il nostro evento più importante, cioè l’assemblea Nazionale, che avrebbe dovuto tenersi il 24 Maggio scorso e che avevamo già organizzato in ogni dettaglio. Ma non abbiamo perso tempo e siamo riusciti, con i mezzi tecnologici a nostra disposizione, ad organizzare la prima Assemblea Nazionale online in video conferenza il 10 Ottobre.
Vi invito a continuare a seguirci sui vari social Facebook e Instagram, in particolare il nostro sito www.raggiungere.it che è sempre più aggiornato, ricco di contenuti utili e anche con una nuova grafica.
Raggiungere ha ormai raggiunto un livello di competenza che, partendo dal mondo specifico della disabilità, si è ormai diffuso in vari segmenti sociali. Per questo motivo riteniamo che Raggiungere possa proporsi con ruoli-guida dando ulteriore slancio ad una realtà nazionale ma anche internazionale che può trarre valore aggiunto dall’esperienza che possiamo mettere a disposizione all’interno del gruppo Dysnet.
Ricordo che Raggiungere dal 1986 è una realtà che sostiene le famiglie e si rinnova ogni giorno sempre di più. Ma per continuare a fare tutto questo abbiamo bisogno anche della vostra partecipazione e del vostro continuo aiuto.
Ecco come aiutarci :
Un caro augurio di Buone Feste a voi e a tutte le vostre Famiglie, con la speranza di poterci rivedere presto mando a tutti voi un caro saluto
Il Presidente
Sandro Pupolin
Siamo molto lieti di presentare un progetto nato per raccontare, attraverso gli occhi di una bimba, il mondo della disabilità.
Immagine e descrizione tratti da: https://www.sportfund.it/milla/
Milla è una bambina di “cinque anni e mezzo” che ha subito l’amputazione della gamba sinistra e porta, per la maggior parte del tempo, una piccola e funzionale protesi. Vive la “disabilità” come una condizione di normalità, anzi di “supernormalità” grazie alla tecnologia, e lotta per il diritto a fare tutto quello che le passa per la mente, contro i luoghi comuni. Ha una fantasia sfrenata, è simpatica, ironica e lotta per un mondo in cui avranno la meglio la cura dell’ambiente, l’inclusione sociale, la giustizia.
Sollecita gli adulti, mettendoli candidamente di fronte alle contraddizioni della modernità, per dare un contributo a un mondo sempre più bello e a misura di bambino. È contro gli stereotipi e presenta sempre nuovi modi di vedere il mondo che ci circonda. Domina le nuove tecnologie senza subirne troppo l’influenza, ama lo sport e la natura che difende a spada tratta. Accanto a lei ci sono i suoi genitori che cercano di comprendere i suoi talenti e di guidare la sua energia vitale senza condizionarla e facendole fare ogni tipo di esperienza, vigili solo che non ci siano eccessi veramente pericolosi. Il suo piccolo unicorno colorato partecipa alle tante avventure.
I disegni sono di Davide Baldoni.
Soggetti, sceneggiature e testi di Alberto Benchimol.
Un servizio realizzato la scorsa settimana dalla trasmissione Le Iene, ha spinto alcuni dei soci di Raggiungere OdV a scrivere alla redazione del programma, per esprimere la propria opinione su quanto è stato trasmesso.
Davide è uno di loro. Socio di Raggiungere da quando era ancora nel pancione di mamma Maria, Davide ha un posto speciale nel nostro cuore, perchè lo abbiamo visto crescere, anzi sbocciare, diventando un atleta paralimpico e un uomo di spessore e profondità non comuni.
Ecco qui la sua testimonianza, che parla da sola:
A: redazione Le iene
Ciao,
sono Davide Di Maria, 19 anni, atleta della nazionale paralimpica di vela (non ho il braccio sinistro).
Ho visto il servizio su Veronica e la sua mano bionica e mi piacerebbe confrontarmi con voi e magari anche con lei.
Penso che il gesto compiuto da voi e da tutta Italia nei confronti di Veronica sia stato molto bello e altruista ma c'è un “ma” che vorrei affrontare insieme.
Il famoso “ma” è riferito al messaggio che involontariamente è stato trasmesso e che il pubblico ha recepito inconsciamente. In poche parole, a parer mio il messaggio che è passato mette al centro il concetto di diversità in maniera sbagliata. Veronica stava molto male perchè si sentiva “sbagliata” e diversa dagli altri. Donarle una mano bionica significa dirle: ”tieni, ora con questa sarai uguale a tutti gli altri e non più sbagliata e diversa, potrai essere felice perchè sarai come tutti noi”.
Il sorriso più grande e sereno lo avrà invece nel momento in cui imparerà ad apprezzarsi e ad amarsi così com'è. In automatico poi, parlo per esperienza personale, anche i suoi amici e la società in generale apprezzeranno e ammireranno Veronica, la ragazza diversamente uguale.
Io per esempio ho trovato me stesso quando avevo 16 anni e ho iniziato a fare vela paralimpica.
Sono entrato in nazionale paralimpica e ho avuto modo di confrontarmi concretamente con altri atleti disabili e normodotati. Posso assicurarvi che differenze non ce ne sono, anzi il podio è quasi sempre composto da disabili.
Potrei andare avanti a scrivere per ore ma mi piacerebbe molto poter parlarne assieme, magari anche con Veronica al fine di lanciare un forte messaggio a tutti quelli come lei che vi seguono da casa.
Grazie, un abbraccio, a presto!
(logo scaricato da Wikipedia)
Pochi giorni fa una ragazza di 22 anni si è rivolta alla trasmissione "Le iene" di Italia 1 per realizzare un sogno: acquistare, tramite una raccolta fondi, una protesi di ultima generazione (non passata quindi dal nomenclatore sanitario) per superare le sue difficoltà (link).
La raccolta fondi ha avuto un successo incredibile! In poco tempo la ragazza, Veronica, ha raccolto 5 volte il suo obiettivo (superando i 150.000 euro) e non solo potrà permettersi una protesi spaziale ma, anche, realizzare altri sogni, e, come ha scritto, donare parte del ricavato in beneficienza.
Tutto bene dunque?
Il fatto di aver toccato un tema, quello delle disabilità agli arti, in una trasmissione molto seguita, è senz'altro importante, soprattutto per i membri della nostra associazione che vivono questa condizione tutti i giorni nelle proprie vite.
Il tema è delicato, le opinioni e le sensibilità sono tante: lo si è intuito dal turbinio di reazioni seguito sui social al servizio.
Dalla storia di Veronica si intuisce che la disabilità può essere vista da diverse prospettive. Infatti esistono due "modelli" veri e propri: quello medico, per cui la disabilità è un problema da aggiustare, e quello sociale, per cui è l'ambiente intorno alla persone a creare le barriere - e sono queste su cui lavorare.
C'è poi la rappresentazione della disabilità, che spesso oscilla tra due estremi opposti: dal pietismo al disabile superuomo.
C'è però in mezzo la stragrande maggioranza di coloro che vivono la propria vita nella quotidianità. Difficile da raccontare, perchè la serenità non fa notizia, e non aiuta a raccogliere fondi.
Nell'ultimo numero di: I Quaderni de Le Scienze vengono proposti interessanti articoli relativi al futuro della ricerca protesica.
P.es.
Il Giornalino di Raggiungere: Numero 1 - Anno 2020 (738 KB)
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