Dopo l'esperienza del sudafricano Richard Van As e dell'americano Ivan Owen, autori di una protesi meccanica per amputati di dita (soprannominata RoboHand), ecco una protesi "low cost" realizzata in Francia. Entrambi i progetti utilizzano la tecnologia delle stampanti 3D e vedono coinvolti degli amputati per la realizzazione di protesi funzionali a basso costo.
Sul Portale SIVA, (Portale Italiano di informazione sugli ausili) sviluppato dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi e dedicato alle tecnologie per l'autonomia e l'integrazione sociale delle persone con disabilità, è stata pubblicata una tesina dedicata esclusivamente alle protesi di arto superiore.
Per motivi di copyright non possiamo pubblicare la tesina, ma ne riportiamo l'abstract e il link al documento.
Ultimamente sul mercato sono uscite varie mani protesiche mioelettriche poli-articolate. Come Michelangelo, di Otto Bock, o i-Limb e ProDigits di Touch Bionics. Ogni uscita è stata seguita da un grande clamore pubblicitario. Visto il prezzo non proprio popolare di questi ausili, prima di "infatuarsi" e decidere di aprire un mutuo ventennale per l'approvvigionamento di una mano "bionica", è importante conoscere la risposta ad alcune domande:
1) la protesi funziona?
2) quali sono i pregi, e quali i difetti?
3) e' resistente?
4) quale è il rapporto costi/benefici?
Sul sito di INAIL è stato pubblicato un articolo che, oltre a presentare le principali protesi mioelettriche sul mercato, tratta degli esiti della sperimentazione delle stesse su sperimentatori scelti tra i clienti del centro protesi.
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