L’osseointegrazione consiste nel realizzare un impianto in titanio nelle ossa residue del braccio o della gamba, lasciando una protuberanza lunga un paio di centimentri che fuoriesce dalla pelle a cui connettere le protesi. Il vantaggio è che la protesi è più semplice da indossare e togliere, e l'invasatura non limita la mobilità del moncone.

Il sistema, attualmente in fase di test, migliora la mobilità e il confort di chi indossa le protesi.

Resta il grosso problema delle possibili infezioni che si creano intorno alla protuberanza in titanio, così come il fatto che, uno sforzo eccessivo, può danneggiare le ossa.

Al centro protesi inail di budrio utilizzano questa tecnica principalmente per le protesi di pollice, così da restituire ai pazienti amputati l'opponibilità del pollice.

Tra i pazienti c'è un chirurgo di Medici Senza Frontiere, che aveva perso un dito in un incidente di auto, e che ora ha ripreso a lavorare in Uganda.

Per saperne di più:

  • Titolo: "in Uganda il chirurgo ha un cyber pollice di titanio", autore Gianluca Nicoletti. Trafiletto su Wired, n. 17, Luglio 2010, Pagina 40.
  • Titolo: "Protesi digitali in silicone osseointegrate", di M. Bicchierini, R. Sacchetti, G. Pilla, S. Grassi, A. Davalli, D. Orlandini Centro Protesi Inail, Vigorso di Budrio (Bo). Articolo su web,  http://www.daonline.info ,